Un programma di masterclass in video pillole diffuse online e sui canali social, tutto dedicato al cioccolato. Lo ha lanciato Perugina e si chiama WProgramma Nero”. Un percorso che approfondisce la degustazione del cioccolato con ingredienti anche inas
Un programma di masterclass in video pillole diffuse online e sui canali social, tutto dedicato al cioccolato. Lo ha lanciato Perugina e si chiama WProgramma Nero". Un percorso che approfondisce la degustazione del cioccolato con ingredienti anche inaspettati. Un racconto per imparare a degustare e ad abbinare, che è partito con la partecipazione di Flavio Angiolillo e con due cocktail inediti che esaltano le qualità del cioccolato Perugina Nero.
Un drink da abbinare, l'altro con il cioccolato protagonista
Il famoso mixologist ha sviluppato due idee. La prima è un drink in cui Perugina Nero è in abbinamento, l’altro in cui il cioccolato è uno degli ingredienti principali. Il primo cocktail si chiama Naviglio in galleria e prevede l’utilizzo di Campari, Cinzano rosso 1757, Wild Turkey 101 Bourbon, rabarbaro zucca, genziana, bitter aromatico, latte intero e crusta di cioccolato fondente Perugina Nero Arancia; il secondo è Nero Fondente, ed è preparato con Wild Turkey Rey, Cinzano rosso 1757, infuso al cioccolato Perugina Nero Fondente 70%, Campari e Sciroppo d’autunno. Quest’ultimo cocktail farà parte della drink list 2020 del Mag Cafè.
Fare ricerca per sviluppare ricette sorprendenti
«Facendo una ricerca sui prodotti, si riesce a lavorarlo in diversi modi e proporlo in svariate ricette», ha spiegato il mixologist in una nota. «I gusti caldi e amari di un cocktail come il boulevardier, ad esempio, vengono esaltati dall’infusione del cioccolato amaro Perugina Nero e dalla leggera nota di castagna, che ricordano i profumi della stagione».
Una guida per imparare a cogliere i dettagli
Le masterclass prevedono l'impegno del Maestro della Scuola del Cioccolato Perugina Alberto Farinelli, e rappresentano una guida completa alla degustazione del cioccolato. L’aspetto, la forma, la consistenza e le caratteristiche come fluidità, viscosità, friabilità, e infine l’aroma e il sapore. «Si inizia con una valutazione visiva, uditiva e del tatto osservandone il colore e l’aspetto generale, rompendo la tavoletta con le mani per ascoltarne il suono e sfiorandone leggermente la superficie per esaminare la consistenza al tatto», spiega Farinelli, «si passa poi all’olfatto e ci si concentra sulla qualità olfattiva che servirà ad individuare gli aromi primari e secondari. Il gusto, infine, permetterà di valutare il cioccolato in base alla sua dolcezza o amarezza, acidità e/o astringenza».
Ernesto Brambilla